Bambini/e soldato: conferenza internazionale a Parigi

Le stime rilevano -in tutto il mondo- un numero di bambine e bambini soldato che oggi tocca quota 250/300mila. La conferenza, voluta dal ministro degli Esteri francese Philippe Douste-Blazy e dalla direttrice generale dell'Unicef, Ann Veneman, dovrebbe portare i paesi presenti a sottoscrivere la carta degli “impegni di Parigi”, ovvero risoluzioni che seppur prive di valore giuridico rappresentino un passo in avanti sulla strada per contrastare il fenomeno.

Le delegazioni presenti al summit metteranno a punto indicazioni volte alla prevenzione del reclutamento, per evitare che altri giovani possano inserirsi in gruppi armati, ed azioni per favorire il ritorno alla “vita civile” di coloro che già ne fanno parte. Particolarmente critica secondo le stime di Save the Children, la situazione delle bambine: oltre 120mila nel mondo impiegate negli eserciti regolari e nei gruppi armati di opposizione in 85 paesi. In Uganda si stimano circa 6.500 bambine soldato, rapite dai ribelli (33mila il numero totale dei minori combattenti del Paese); nella Repubblica Democratica del Congo sarebbero ben 12mila le bambine ancora associate alle forze armate, mentre nello Sri Lanka sarebbero più di 21mila le ragazze coinvolte nel conflitto armato in corso (43 mila è il totale dei bambini soldato del Paese).

Spesso considerate proprietà sessuale, (oltre a combattere, essere impiegate come spie, cuoche, o cameriere) sono vittime anche dei traumi causati da anni ed anni di abusi, e se si considera che gli “arruolamenti” (spesso per rapimento) avvengono a partire dall’età di 6 anni, per le bambine si configurano anche problemi di gravidanza precoce e/o traumi da parto quando non addirittura la morte.

Sulla base del diritto internazionale, sono proibiti arruolamento e impiego per i minori di 18 anni di età, mentre l'arruolamento sotto i 15 anni configura di crimine di guerra.

La Conferenza di Parigi si svolge a dieci anni di distanza dall'adozione dei «Principi di Città del Capo», una prima lista di indicazioni elaborata dal Fondo per l'infanzia delle Nazioni Unite (Unicef) e da organizzazioni non governative (ONG) ma…“La situazione non è cambiata di molto: la cifra di 300mila bambini soldato è rimasta la stessa di dieci anni fa.” (Ignacio Packer, Terre des hommes)

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