Scuola: ... ma quale “buon senso” ?

«Sopprimendo le piccole classi –dice- si creano disagi agli alunni che abitano lontano da scuola; i bambini stranieri imparano l’italiano proprio parlando con i compagni di banco; l’era di internet impone una pluralità di maestre; le madri di oggi lavorano anche al pomeriggio. Quindi il movente è finanziario

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