Diritti umani violati in Iran

SOMAYEH RASHIDI, 24 anni ,studentessa e attivista per i diritti delle donne, è detenuta nella prigione di Evin dal 19 dicembre 2009. Si ritiene che sia detenuta a causa del suo impegno a favore dei diritti delle donne. Le è stato impedito di incontrare la famiglia e il suo avvocato. La Campagna per l'uguaglianza, di cui Rashidi fa parte fin dalla sua fondazione nel 2006, è conosciuta anche come la Campagna per un milione di firme, iniziativa popolare per i diritti delle donnenata per chiedere la riforma della legislazione che discrimina le donne. Oltre 50 membri della Campagna sono stati arrestati per le loro attività. Prima dell'arresto, all'inizio dell'anno accademico, a Somayeh Rashidi è stata negata la possibilità di partecipare al master in studi di genere, apparentemente a causa delle sue attività nel movimento delle donne e nel campus.

LEILY AFSHAR 29 anni, fotografa, è una delle centinaia di persone arrestate durante e dopo le commemorazioni religiose dell'Ashura, giorno sacro per i musulmani sciiti, e che si teme siano trattenute in incommunicado. E' stata arrestata nel pomeriggio del 27 dicembre mentre si trovava in macchina nei pressi delle manifestazioni: ufficiali di polizia in borghese l'hanno prelevata e condotta nella sezione 209 del carcere di Evin, a Teheran. Da qui ha fatto un'unica telefonata alla sua famiglia. Tutte le persone arrestate sono a rischio di tortura. Le organizzazioni umanitarie hanno pubblicato una lista con i nomi di 156 persone arrestate in questa occasione. Il 1° gennaio, il vicedirettore della magistratura ha comunicato che non ci saranno rilasci su cauzione, anche l 12 gennaio un parlamentare ha dichiarato nel corso di un'intervista che 16 delle 26 donne arrestate durante le commemorazioni dell'Ashura erano state rilasciate.

LILY FARHADPOUR, 47 anni, giornalista ed esponente dell'Ong Madri per la pace, è stata arrestata nella sua abitazione il 20 gennaio. Non si conosce il luogo in cui è detenuta. Farhadpour soffre di diabete e ha bisogno di assumere medicine quotidianamente. Le autorità iraniane avevano affermato che coloro che avevano protestato o commesso atti violenti sarebbero stati accusati di moharebeh (comportamento ostile a Dio), reato che può essere punito con la pena di morte.


MAHFARID MANSOURIAN, 46 anni, interprete e ambientalista, è stata arrestata nella sua abitazione a Teheran nella notte tra il 7 e l'8 febbraio 2010 da ufficiali in borghese che non si sono identificati, ed è detenuta nella prigione Evin, a Teheran. Non le è stato ancora riconosciuto alcun capo d'imputazione. Amnesty International la considera prigioniera di coscienza. Laureata in ingegneria civile e design ambientale, ha lavorato per l'Agenzia di cooperazione internazionale giapponese, ed occasionalmente come interprete per giornalisti stranieri in visita in Iran. È tra le decine, se non centinaia, di giornalisti, studenti, membri di partiti politici, difensori dei diritti umani e membri della minoranza di fede baha'i che sono stati arrestati nelle ultime settimane dalle autorità iraniane.

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