La pubblicità sessista offende tutti

«Migliaia di pubblicità sessiste portano avanti stereotipi e modelli discriminanti, relegando le donne a ruoli secondari, decorativi o iper sessualizzati. Una tendenza nella quale l'Italia vanta un triste primato.» Lo afferma dalle pagine de  l’Espresso, Annamaria Arlotta, da anni impegnata a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema.  Animatrice della pagina Facebook “La pubblicità sessista offende tutti”, che ad oggi conta quasi 7mila iscritti, raccoglie segnalazioni di pubblicità offensiva e le inoltra all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria. «Nelle pubblicità italiane -dice Arlotta- la donna è ridotta sempre e unicamente al corpo e al fattore seduttivo. E questo, aldilà della volgarità di molti spot» trasmette un messaggio profondamente sbagliato perpetrando anche stereotipi di genere, altro aspetto del sessismo, ma più insidioso e pericoloso. Le recenti proteste che attraverso i social network hanno raggiunto una platea molto ampia «stanno portando, anche se lentamente, a un cambio di atteggiamento […] L'importante è continuare a vigilare -conclude Arlotta- perché è il numero di proteste a fare la differenza.» QUI la gallery de l’Espresso sul sessismo e le sue troppe declinazioni

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