OCSE: alto il tasso di occupazione in Italia per le straniere

LAVORO – Quattro punti percentuali. Tanto è lo scarto tra il tasso di occupazione delle donne straniere in Italia e quello delle donne italiane. Secondo i dati pubblicati il 2 aprile dall’Ocse nel suo annuario statistico, il tasso è del 49,1% tra la popolazione femminile straniera e del 45% tra quella italiana (i dati si riferiscono al 2004). Un dato in controtendenza con la media Ocse, che si riscontra solo nei Paesi dell’Europa del Sud (Grecia, Spagna, Portogallo) e in Ungheria e Lussemburgo. In tutti gli altri Stati, le donne straniere hanno tassi di occupazione più bassi.

In generale si tratta di cifre inferiori al 60%, ad eccezione di Portogallo, Norvegia e Svizzera. Questi ultimi due Stati hanno tassi di occupazione per le donne straniere del 62,2% e del 63,8%, a cui corrispondono tassi di occupazione per le donne residenti rispettivamente del 73,4% e 72,7%. Nei Paesi Ocse in cui l’occupazione femminile è più alta per le residenti che per le straniere le differenze tendono ad aumentare man mano che si sale nel livello di istruzione.

In tutti gli Stati comunque, nell’ultimo decennio, il tasso di occupazione delle donne straniere è aumentato più rapidamente di quello egli immigrati uomini, soprattutto in Spagna, Italia, Olanda e Portogallo. Parallelamente a partire dal 1995, il tasso di disoccupazione è sceso, anche se in questo caso per quanto riguarda l’Italia il dato è del 13,2% per le donne straniere e del 10,1% per le donne residenti (il tasso di disoccupazione riferito alla popolazione maschile è invece più alto per gli italiani che per gli stranieri, rispettivamente 6,4% e 6,2%).

Ma in Europa le percentuali sono più alte: in generale oltre il 15% delle donne immigrate in Germnia, Finlandia, Francia, Grecia, Spagna e Slovacchia è in cerca di occupazione. E, in termini relativi, i tassi di disoccupazione delle donne immigrate sono il doppio delle residenti in Austria, Danimarca, Finlandia, Lussemburgo, Olanda, Svezia e Svizzera.

Secondo il rapporto Ocse, nell’andamento generale dei flussi migratori in gran parte degli Stati di accoglienza, le donne sono più degli uomini, soprattutto per quanto la provenienza dall’America latina. Il solo Paese in cui gli immigrati di origine latinoamericana sono in maggioranza uomini è il Giappone, e in gran parte si tratta di discendenti degli ex emigrati giapponesi in America latina.

Fanno eccezione rispetto alla tendenza generale gli immigrati africani, in maggioranza uomini in tutti i Paesi Ocse in cui l’immigrazione africana è diventata rilevante. Con l'esclusione di Portogallo e Gran Bretagna.

© Copyright Redattore Sociale (02-04-2007)

 





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