CASA Donne di Roma Sostegno da Bruxelles

LUOGHI DA DIFENDERE - L'incontro di Bruxelles sulla casa Internazionale delle Donne di Roma è di seguito riassunto in pillole, estrapolate dal report di Lia Migale circolato dal Direttivo insieme alla convocazione della prossima assemblea della Casa Internazionale delle Donne di Roma, lunedì 10 settembre, dalle ore 17.00 alle ore 20.00 

«La riunione si è aperta con l’intervento dell’onorevole Forenza: in Italia, in particolar modo a Roma, contrariamente a quanto accade nel mondo, sono stati aperti procedimenti di revoca degli spazi della politica delle donne e dei centri antiviolenza dove i movimenti delle donne hanno rilanciato le battaglie di libertà. Avanza quindi la richiesta di una risoluzione a favore delle case delle donne sotto attacco, che faccia seguito alle 42 firme di parlamentari alla lettera inviata alla sindaca Raggi, al presidente del Consiglio Conte e al presidente del Parlamento europeo Tajani. 

Sono stati poi ascoltati gli interventi della Casa Internazionale delle Donne, del Centro Luche y Siesta, del Centro Donna Lisa. Ed a seguire:
La parlamentare austriaca Maria Noichl ha immediatamente colto l’importanza di una presa di posizione del Parlamento europeo perché l’attacco alle donne è presente anche nel suo Paese.

La parlamentare svedese Malin Bijork, denuncia come la diminuzione degli spazi delle donne sia un pericolo per la democrazia e per questo è compito del Parlamento Europeo rafforzare e potenziare le strutture che offrono servizi alle donne. In quanto relatrice al Bilancio si impegna a richiedere fondi specifici per i luoghi delle donne.

Le parlamentari italiane Toia, Costa e Kyenge sono intervenute per rafforzare l’importanza degli spazi delle donne e in primo luogo della Casa Internazionale di Roma che è stata ispiratrice e ha aperto la strada a molte altre realtà in Italia, di grande valore anche perché preservano la pluralità di pensiero e sanno rappresentare i molti aspetti del femminismo e dei movimenti delle donne.

La parlamentare greca Kostadinka Kuneva riconosce di non avere immaginato che stessero succedendo queste cose in Italia e pensa che non basti più l’applicazione della Convenzione di Istanbul: occorre promuovere una politica che prevenga la violenza sulle donne e che, nel quadro del bilancio europeo, sia previsto un finanziamento per chi offre servizi alle donne. Considera necessaria una visita alla Casa Internazionale delle donne di Roma ed alle altre realtà romane sotto attacco dalla giunta Raggi.

Unica voce dissonante quella dall’Ungheria: la parlamentare Krisztina Morvai non può sopportare l’uso strumentale di questo fatto per portare avanti un attacco ai governi che, come quello ungherese e quello italiano, stanno contrastando l’immigrazione “di massa”.

Nella riunione delle coordinatrici della Commissione Femm verranno quindi discusse le proposte avanzate di una risoluzione a favore di tutte le Case delle donne europee, e la visita alle Case romane di una delegazione della commissione nel mese di dicembre.»

 

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