CONVEGNI Statistiche EIGE su parità di genere

PARITA' DI GENERE - l’EIGE, European Institut for Gender Equality prosegue le visite nelle capitali Europee. Oggi presso il Dipartimento Pari opportunità sono stati esaminati i risultati dello sviluppo e degli esiti delle politiche di genere messe in atto nel corso di 10 anni nel nostro Paese. E’ un notevole miglioramento quello registrato dall’Italia nel decennio preso in considerazione: si passa dal penultimo posto, (ultima Cipro), al 14mo. Si sottolinea che il balzo è strettamente connesso all’accresciuta presenza delle donne nei luoghi decisionali e questo grazie all’implementazione di norme e politiche antidiscriminatorie quali doppia preferenza di genere, leggi elettorali e politiche del 50&50 ovunque si decide, e grazie alla legge Golfo –Mosca (120/2011) che raccomanda-impone una presenza di almeno il 30% di donne nei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche e private.

Grazie a questi provvedimenti l’Italia ha registrato il maggior tasso di incremento tra i 28 paesi dell’Unione: non è più fanalino di coda e si colloca a metà del percorso Europeo. Tra i sei “domini” e ambiti principali della ricerca EIGE- oltre al progresso nell’ambito del potere decisionale- si confermano come problematici , e in qualche caso altamente problematici, gli ambiti legati a lavoro e differenziali retributivi; la condivisione e utilizzo del tempo; il tema della conoscenza istruzione e formazione (con particolare attenzione alle competenze scientifiche; la salute e accesso alle cure, oltre il tema della Violenza, e delle diseguaglianze intersettoriali che attraversano ognuno di questi ambiti disegnando il reticolo delle discriminazioni multiple. Disuguaglianze di genere che possono essere declinate secondo l’età, il paese di provenienza, la disabilità…etc etc. e nel contesto del lavoro continuano a pesare, stereotipi di ogni genere, non soltanto per carichi familiari, per la scelta di avere figli, ma perfino per la costituzione di una coppia.

Investire in Welfare per colmare i vuoti nella rete dei servizi alla persona è l’obiettivo da perseguire se si vuole accrescere la partecipazione delle donne al MdL; e investire per le aziende in welfare aziendale servirebbe ad accrescere sia la produttività che la conciliazione tra lavoro-tempo-carichi familiari per donne e uomini. Nel campo della conoscenza si registra un lieve aumento delle donne nei settori scientifici, aumentano le donne laureate e iscritte a corsi Stem (scientifiche tecniche ingegneristiche e matematiche) e diminuisce la segregazione di genere come prevalenza di laureate nelle materie umanistiche. Sovente però le lauree scientifiche non comportano la presenza lavorativa nel settore tecnico scientifico di laurea ma – per le donne- spesso conducono al passaggio in altri ambiti, come scuola o altri settori.

Si è ragionato sulle donne nei CdA e su come la legge Golfo-Mosca abbia contribuito a scardinare consolidati stereotipi, per sottolineare che a) le quote sono utili; b) da un buon risultato si può sempre regredire. Dunque oggi è più che mai necessario vigilare a fronte di una recrudescenza di iniziative, convegni, analisi, divenute appannaggio di un solo genere, quello maschile. Serve un salto culturale , che i media dovrebbero sostenere e valorizzare, per sradicare miti e stereotipi consolidati, e per le donne in luoghi decisionali è importante far crescere e sostenere intorno a loro una rinnovata e competente presenza femminile.

Linda Laura Sabbadini ha posato lo sguardo sui vari punti del rapporto Eige per sottolineare che sul tema potere decisionale l’effetto si vede a causa delle leggi adottate; Su donne e lavoro il lieve miglioramento e determinato dal fatto che sia uomini che donne sono cresciuti pochissimo in questi anni, e soprattutto sono cresciuti gli occupati ultra quarantenni, mentre i giovani restano la vera sfida, e i giovani sono 7-8 punti più in basso rispetto al 2005. Sull’uso del tempo non c’è stato miglioramento, né possono migliorarlo provvedimenti come i 4 giorni per congedo di nascita ai padri. Serve un investimento sui congedi parentali e sull’utilizzo del tempo del partner in assenza della compagna, da solo –Restare fermi su questi temi significa fare passi indietro. Sulla Violenza di genere ha sottolineato l’assenza di dati ufficiali- Non esistono dati ufficiali da parte degli Stati sulla violenza di genere. Le due ricerche realizzate dall’ISTAT nel 2008 e nel 2014 sono state finanziate dal dipartimento P.O. “non c’è pari dignità frale indagini economiche e quelle contro la violenza” quindi la richiesta ll’EIGE di imporre un regolamento sulle statistiche nell’EU28 che fissi per quella sui tempi e sulla violenza una indagine almeno ogni 5 anni. Perché servono statistiche per testimoniare e raccogliere la crescita di coscienza delle popolazioni e per far si che le politiche accompagnino l’accresciuta consapevolezza.

Un incontro di grande interesse, accurato e non prolisso curato e realizzato dal Dipartimento Pari Opportunità: Monica Parrella, Laura Menicucci e Alessandra Pomari.

Il gruppo di lavoro Eige, era composto da

Mira Banerjee, responsabile unita comunicazione , che ha aperto e concluso i lavori;

Davide Barbieri, statistico che ha illustrato la struttura del rapporto;

Maurizio Mosca, Eige che ha illustrato progetti futuri Eige.

Interventi delle e degli esperti :

Maurizio del Conte, Agenzia nazionale del Lavoro che ha evidenziato tema donne e lavoro;

Marcella Gargano, Ministero istruzione e ricerca, con i dati sull’educazione e formazione;

Marina Brogi, Docente Uni Sapienza, l’importanza delle donne nei CDA e luoghi decisionali;

Linda Laura Sabbadini, Dirigente ricerca Istat, Valutazione complessiva e proposte.

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