Eurispes: sistema e Paese ancora lontani sul fine vita

Dopo il richiamo da parte della Corte costituzionale (ordinanza n.207 del 23/10/2018) sul cosiddetto caso Cappato, è stato stabilito per il Parlamento Italiano il termine del 24 settembre 2019 per dare un’apposita disciplina «che regoli la materia». Così le Commissioni riunite II (Giustizia) e XII (Affari sociali) hanno avviato l'esame, in sede referente, della proposta di legge C.2 d'iniziativa popolare sul «Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia». Nel dibattimento però è stata espressa da parte di quasi tutti i relatori la necessità di procedere con le dovute cautele malgrado la data fissata dall’ordinanza della Corte costituzionale. Michela ROSTAN (LeU) ha allora ricordato che la prima proposta in tema di eutanasia fu presentata oltre trent'anni fa, mentre le perplessità espresse in aula hanno indotto Giorgio TRIZZINO (M5S) relatore per la XII Commissione, al proposito di fornire in una prossima seduta, come strumento di lavoro, una sorta di glossario in cui siano definiti in maniera puntuale i concetti utili al prosieguo dell’iter del provvedimento. La seduta cominciata alle 14:10  termina alle 14:50 con il rinvio del seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Dichiara il Presidente di Eurispes Gian Maria Fara nel comunicato stampa di presentazione del rapporto: «È caduta la cultura della programmazione. Le grandi questioni che attraversano la vita del Paese sono affrontate con la superficialità e con l’improvvisazione dettate dai tempi della comunicazione […]. Il tratto distintivo dell’Italia di questo 2019 sembra consistere nella difficoltà di affermare la propria identità, di sapere scegliere i percorsi ai quali affidare il proprio cammino, di dimostrare la capacità di decidere e di operare per poter stare ai tempi della complessità e della globalizzazione. Il nostro si potrebbe definire “Paese del Ni”, che non riesce mai ad esprimersi in maniera definitiva con un “No” o con un “Si”. Le scelte non sono mai chiare, soggette a cambiamenti o capovolgimenti. Sul piano istituzionale, mai, nella storia recente, si erano potute osservare una tale “capacità di indecisione”, una così grande confusione di ruoli e di responsabilità, una così netta separazione tra dichiarazioni, annunci e fatti ».

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