Il dialogo sulla PACE sempre più affidato alle religioni

"Solo le religioni potranno rendere il mondo più sicuro". E’ quanto ha affermato Seyyed Mohammad Khatami all'università Cattolica di Milano lo scorso 8 maggio intervenendo sul tema "Necessità e difficoltà del dialogo tra le civiltà nel sistema globale". Una lezione trasformatasi per volontà dello stesso Khatami, in un dibattito di domande e risposte sul dialogo tra oriente ed occidente. "Non è vero -ha asserito Khatami- che sia in atto uno scontro di civiltà. Se guardiamo bene la storia, le civiltà si sono sempre contaminate, sono invece gli interessi economici e il desiderio di potere a scatenare le guerre".


Ribadendo più volte la centralità del portato religioso nella vita dell'essere umano, Khatami ha sottolineato come sia anche “compito della religione” portare moralità nella politica che invece sempre più sembra avere “come obiettivo solo quello gestire il potere e di difendere gli interessi di pochi, cosa che sembra giustificare tutto” . “Le religioni –dice in conclusione- possono cambiare le cose: al dialogo tra cristiani e musulmani spetta il compito di isolare gli estremisti e portare sicurezza nel mondo”.


Il 26 gennaio 2007 “in risposta alla crescente minaccia dovuta alla proliferazione degli armamenti nucleari”, Daisaku Ikeda -come ogni anno- presentava alle Nazioni Unite una Proposta di pace dove si esorta allo sviluppo di un nuovo movimento globale per il disarmo e all’abolizione del nucleare. Una proposta avanzata appoggiando le richieste della Blix Commission (Commissione sulle armi di distruzione di massa presieduta da Hans Blix) per un Summit mondiale sul disarmo.


Composto da diversi capitoli il documento di Ikeda fondamentalmente invita a "volere" il disarmo nucleare, passaggio impossibile senza la diretta assunzione di responsabilità e gli “sforzi in buona fede delle nazioni che già possiedono il nucleare. Senza azioni concrete da parte di queste nazioni –prosegue Ikeda- serve a poco fare opera di dissuasione verso i paesi che, incuranti di suscitare lo sdegno della comunità internazionale, cercano di acquistare armi nucleari per guadagnare prestigio”. Ikeda esprime poi indignazione per le ben 27mila testate sparse nel mondo e contro le forze che calpestano il valore e la dignità della vita e mettono in serio pericolo il diritto stesso di esistere dell’umanità.”


In un periodo storico in cui la religione vive strumentalizzazioni volte ad alimentare i grandi conflitti sociali, in questi esempi sembra invece saper esprimere una forza interiore capace di fare dell’idea del rispetto, e dell'umanesimo comune, la base su cui dialogare.


*Religioso sciita Seyyed Mohammad Khatami, è oggi presidente dell'Istituto Internazionale per il Dialogo tra le Civiltà. Dal 1997 al 2005 fu Presidente moderato della Repubblica islamica dell'Iran.

** Presidente della Soka Gakkai Internazionale, Daisaku Ikeda, perseguendo l’obiettivo di pace e dialogo fra i popoli, ha incontrato intellettuali, politici, accademici e “costruttori di pace” di tutto il mondo, intessendo una rete di amicizia e fiducia globali.

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