Birmania - Se il mondo decide che non si può più fare finta di niente

RANGOON - Dopo le sanguinose repressioni contro i manifestanti disarmati e pacifici che nei giorni passati hanno inorridito il mondo, è arrivato in Birmania L'inviato dell'Onu Ibrahim Gambari. Dopo diverse "vicissitudini", Gambari ha finalmente potuto incontre la leader dell'opposizione birmana e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, isolata dal resto del mondo ed agli arresti domiciliari dal 1990. Ne danno notizia fonti della sicurezza. Al contempo, secondo Mizzima (l'agenzia online voce dell’opposizione), il regime ha organizzato cortei e "contromanifestazioni" di sostegno a sé stesso, "per impressionare" l’inviato delle Nazioni Unite. Nonostante le voci di solidarietà levatesi da ogni parte del mondo, ed una azione compatta culminata nell’intervento tempestivo di Ibrahim Gambari nel paese, al momento ai monaci buddisti è ancora proibito lasciare i templi, e per le strade si vede ben poca gente.

© 2020 www.power-gender.org
Power&Gender Testata giornalistica online Gestione semplificata ai sensi del'Art. 3bis, Legge 103/2012 Direttrice responsabile: Eva Panitteri