REMI: progetti di formazione per l’agricoltura sociale

CAPODARCO: LE FATTORIE SOCIALI - Con il progetto di sviluppo delle fattorie sociali (capofila La cooperativa agricola della Comunità di Capodarco di Roma) si aprono opportunità per chi “desidera lavorare in ambito agricolo coniugando i due mondi dell’agricoltura e del socialespiega Carlo De Angelis, responsabile del progetto per Capodarco.

 

 

 

Questo corso prevede l’accesso alla formazione per 15 persone (tra i 18 ed i 40 anni), con l’80% dei posti disponibili riservati alle donne. Una grande scommessa –spiega De Angelis- che molto si giocherà sulla costruzione di una rete tra le imprese agricole presenti sul territorio, in particolare dai Castelli Romani, ai Colli Albani e Roma Sud, area che ben si presta allo sviluppo delle fattorie sociali”.

 

 

Nella sede di Capodarco sarà aperto inoltre il primo “sportello dell’agricoltura sociale”, uno strumento per “amplificare la comunicazione e l’informazione” ma anche e soprattutto un “supporto diretto a chi vuole costruire un percorso di fattoria sociale”. Non solo uno strumento on-line, ma anche di consulenza diretta per accompagnare l’avvio di impresa.

Per informazioni: Comunutà di Capodarco Tel: 06-94549191 (9.00-14.00)


NETFORM: IL TURISMO SOCIALE – Per sviluppare competenze utili a creare impresa nel territorio rurale della regione, il corso per operatori del turismo sociale  prevede 20 posti, destinati a persone di età compresa tra i 30 ed i 50 anni. Principali destinatari -spiega Teresa Bernardini, responsabile progettazione di Netform- i giovani che non riescono a trovare lavoro, e quegli adulti che per motivi di età trovano difficoltà al  reingresso nel mondo del lavoro tramite i canali tradizionali.

Tra le azioni del progetto, anche l’istituzione di un “Bollino agri-sociale” per la certificazione di qualità delle competenze acquisite sia durante il corso che secondo un modello sperimentale di formazione a distanza. Il “bollino” dovrebbe permettere di garantire la qualità e la professionalità delle strutture di accoglienza cui verrà attribuito.

Cliccare qui per il bando e tutte le informazioni.


ReMi si propone dunque  come un progetto di formazione e di rete, nel quale si trovano semi di “elementi innovativi per un nuovo welfare dei diritti delle persone”, e di “un nuovo modo di fare agricoltura, aperto al sociale”.


Moltissime le associazioni che sostengono o, partecipano al progetto: Acliterra, AGCI Lazio, AIAB, ALPA, CIA Lazio, C.N.C.A. Lazio, DEAR, Donne e politiche famigliari, FAO, Rete delle fattorie sociali, SPES, Consorzio Integra, Consorzio Tiresia, Donna TV, Cooperativa Agricola di Capodarco della Comunità di Capodarco, Agrya Srl, Consorzio Alberto Bastioni.

 

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