APPELLI - Giappone e Australia all’Onu: ridurre le armi nucleari

Per essere efficace, ogni tentativo di riduzione o messa al bando delle armi nucleari richiede una condanna dell’opinione pubblica a livello internazionale, fondato sulla convinzione profonda di come tali ordigni siano, oltre che inutili, pericolosi ed immorali.


In un suo appello per la pace dalle colonne de L’Espresso, l’oncologo Veronesi si rivolge a Premi Nobel, politici e religiosi affinché il mondo dica basta ai miliardi buttati nelle spese militari, quando quei fondi potrebbero essere investiti in sviluppo e ricerca: «È indispensabile creare un movimento unito, che prenda origine dal Linguaggio Universale della Scienza, che proponga soluzioni e indichi operativamente le azioni da intraprendere. […] E’ evidente che gli eserciti tradizionali sono inutili, e inutilmente costosi. È un dato di realtà, ed è per questo che il disarmo non è una pura enunciazione di principio. C'è un piccolo drappello di nazioni che hanno rinunciato all'esercito, seguendo l'esempio del Costarica, il quale ha abolito costituzionalmente le forze armate nel lontano 1949, ei soldi risparmiati li ha impiegati per la vita: l'analfabetismo è soltanto al 4 per cento, contro il 30 di altri paesi che lo circondano, e l'aspettativa di vita (77 anni) è la più alta dell'America latina.»

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