Editoriale - Lacune nelle linee giuda del ministero Pari Opportunità


Nonostante le gravi omissioni e lacune, sono comunque i diritti delle donne ed i diritti di bambine e bambini a costituire il cuore ed il “denominatore comune delle iniziative poste in essere dal Ministero per le pari opportunità”. Inclusa l’attenzione ad “una maggiore conciliazione dei tempi di cura e di lavoro” perchè “maternità, occupazione femminile, conciliazione dei tempi di cura e di lavoro –si legge nel testo- non possono prescindere da politiche finalizzate ad incrementare i servizi socio educativi per l’infanzia.”


«Tra i vari compiti che il Ministero è tenuto a svolgere vi è quello di promuovere e coordinare le azioni di Governo in materia di sfruttamento e tratta delle persone, di violenza contro le donne nonché di violazione dei diritti fondamentali all’integrità della persona e alla salute delle donne e delle bambine. Uno dei primi interventi che ho ritenuto opportuno porre in essere è stato quello di presentare, con il Ministro della Giustizia, due disegni di legge concernenti rispettivamente “Misure contro gli atti persecutori” e “ Misure contro la violenza sessuale”.


Il disegno di legge “Misure contro gli atti persecutori” è stato predisposto per fornire una risposta concreta nella lotta contro la violenza, perpetrata specie sulle donne, sotto forma del cosiddetto stalking (letteralmente: fare la posta), fenomeno in costante aumento ed in relazione al quale l’ordinamento non è in grado di assicurare un presidio cautelare e sanzionatorio efficace.


Il disegno di legge “Misure contro la violenza sessuale” rafforza la tutela penale contro la violenza sessuale, introduce aggravanti connesse alle modalità di azione del colpevole e impone l’aumento della pena in caso di recidiva, introducendo meccanismi volti ad accelerare i tempi di giudizio e la certezza della pena. Solo negli anni 2004- 2006 si sono verificati 118.000 casi e purtroppo, con particolare riguardo all’evoluzione del fenomeno nell’ultimo triennio, a subire le violenze sono state sempre più spesso le ragazze giovani.»

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