"Omogenea direzione politica" per il Welfare Rifondato ?

 

 

L’Italia, come tutti sanno, non differenzia le prestazioni tra assistenza e previdenza, tra il sistema pensionistico che lavoratrici e lavoratori alimentano con i contributi previdenziali (e serve a pagare le pensioni) e l’assistenza solidale e sociale nei confronti di chi ha raggiunto la vecchiaia, ha perso il lavoro, non ha avuto contributi da parte del datore di lavoro o ne ha in quantità insufficiente , o versa in stato di indigenza….compito questo dello Stato che deve finanziarla con risorse ad hoc. Ora, il sistema pensionistico è tuttora in equilibrio. I contributi versati oggi sono sufficienti a pagare le pensioni, ma il sistema di sicurezza sociale non è in equilibrio . Parlare quindi di sistema pensionistico come disfunzionale tenendo insieme le due questioni e pretendendo di intervenire sulla previdenza, è fuorviante. Ed un esempio immediato salta agli occhi se si osserva lo spazio dedicato ad uno dei maggiori problemi per le donne, i giovani e il nostro sistema di sicurezza sociale: la disoccupazione.... );

La DISOCCUPAZIONE: parola inserita nel riquadro che richiama la spesa per disoccupazione nell’Unione Europea (e naturalmente l’Italia spende meno della metà della MEDIA europea per alleviare gli effetti della disoccupazione dei propri cittadini)figura nel Libro verde sul welfare accompagnata ad indennità (di disoccupazione) e disoccupazione involontaria. In pratica non se ne parla.

Quanto all’OCCUPAZIONE è citata ripetutamente, quella femminile che relega l’Italia all’ultimo posto tra tutti i paesi dell’Unione, fa capolino per ben due volte. Rispetto all’occupazione il documento afferma che i target di Lisbona “non sono un miraggio ma un obiettivo realistico”, quanto alle proposte di intervento per raggiungere i target, mancano del tutto. Anzi. assumono un aspetto sinistro quando accanto alla citazione relativa all’imponente quota di economia sommersa (nessuna idea per l’emersione) si affianca la proposta di misure per liberare il lavoro dai troppi disincentivi normativi che comprimono la vitalità e il dinamismo del mercato del lavoro (?). Per tutto il documento la parola benessere è divisa in due: bene-essere; il lavoro di cura non è mai citato; la famiglia è una misteriosa entità astratta; sparisce la concretezza delle famiglie monoparentali, la povertà dei bambini nelle famiglie monoreddito, e restano le astrazioni….

Vi invitiamo a far pervenire le vostre osservazioni al ministero ma anche alla nostra redazione. (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

 

 

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