Che bello: un’amministrazione al manganello!
40 avvisi di garanzia sono stati spediti dalla Procura ad altrettanti amministratori, mentre si indaga sui patrimoni personali di burocrati e funzionari comunali. A Catania ancora oggi la storica Villa Bellini rimane chiusa (da aprile); i rifiuti si accumulano per strada (in attesa che il presidente “spazzino” si materializzi anche in Sicilia?) mentre i netturbini vengono pagati saltuariamente; l’illuminazione pubblica (16milioni di debito) è una metafora cittadina: c’è e non c’è; la scuola media A. Doria –forse- riaprirà a settembre (150mila euro di debito); le cooperative sociali non ricevono gli stipendi da mesi; i fornitori aspettano pagamenti per 140milioni di euro; i vigili urbani sono senza benzina; i cani randagi “pascolano” tra le immondizie.
Ma ai catanesi il disastro non basta: una volta toccato il fondo… hanno cominciato a scavare: 8 su 10 alle ultime elezioni hanno eletto sindaco Gaetano Riva in quota ad AN, appartenente allo stesso schieramento (PDL) del sindaco uscente. Tra i primi atti del nuovo sindaco: 2 stabilimenti balneari per 300mila euro (soldi presi non si sa bene dove) già sequestrati dalla magistratura perché abusivi. I fatti sono stati denunciati da Orazio Licandro, consigliere del Partito dei Comunisti Italiani, che ha reso evidente lo scandalo delle risorse cittadine sparite e che per questo ha ricevuto ripetute minacce. Ad Orazio Licandro, 46 anni, due figli piccoli, il 10 agosto