Se le Pari Opportunità vanno in vacanza

ROMA – Nella Capitale il nuovo anno si apre con tre violenze sessuali. Ma il sito ufficiale del Ministero per le Pari Opportunità tace. Nonostante il paese torni ad interrogarsi sui perché di questa dilagante (e spesso impunita) violenza contro le donne. Nonostante i buoni propositi contro la violenza, ed un trafiletto sulla firma di "Atti di Concessione di Contributi per il finanziamento di progetti finalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere" (in data è del 18 dicembre 2008), nulla contro la violenza effettivamente subita appare sul sito. AGI "batte" due righe in calce quando passa la notizia: Mara Carfagna ha espresso "profonda amarezza" ed ha auspicato una rapida approvazione del ddl governativo 'Misure contro la violenza sessuale".


Asettico peggio di una sala operatoria, il sito web del ministero, dopo aver salutato il 2008 con l'annuncio del finanziamento di interventi a carattere sperimentale per la clown-terapia a favore di "bambini che vivono la difficile situazione dell'ospedalizzazione", non pubblica né un accenno, né una parola (che siano di condanna o di solidarietà) per le donne aggredite. E Carfagna non ne fa cenno nemmeno nell'intervista con il quotidiano "Il Tempo" (4 gennaio). Trova, invece un posto in pole-position nella home page, l'invito ad "Ascoltare l'appello della Chiesa per le casalinghe" (9 gennaio): a volerne valutare l'operato dal modo di agire, parrebbe proprio che la "battaglia in difesa della donna, troppo spesso vittima di soprusi e violenza" annunciata dalla Ministro, si sia presa una lunga vacanza...

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