Iran, le donne chiedono diritti e finiscono in cella

Sono soprattutto le leggi in materia di divorzio e di custodia dei figli che questa campagna mira a modificare. «Su questi temi siamo considerate delle cittadine di seconda categoria» spiega Sussan Tahmasebi, una delle leader del movimento nato dopo che una manifestazione, il 12 giugno 2006, fu soffocata dalla violenta reazione della polizia di Teheran.

L'ondata di arresti delle ultime settimane, secondo le organizzatrici della campagna, è una forma di pressione che le autorità stanno intensificando in vista delle manifestazioni programmate per l'8 marzo, Giornata Internazionale delle Donne. Ma, fa anche parte della repressione di voci critiche alla presidenza Ahmadinejad, già sotto accusa dalla comunità internazionale per il suo programma nucleare. Lo scorso autunno anche una femminista iraniana-americana, Asha Momeni, era stata incarcerata per quattro settimane per avere realizzato un documentario sulla campagna. E, pur essendo stata rilasciata, non le è stato ancora consentito di fare ritorno negli Usa.

 

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