Le scelte di oggi determinano i risultati futuri


Guardando lo spreco delle vite di ragazze e ragazzi, affogate dentro un bicchiere, lasciate sulle strade delle discoteche ogni sabato notte, o nel gioco pericoloso delle pasticche, si sente sempre più forte la spinta –la necessità- di manifestare quella convinzione interiore, che fa ritenere che solo compiendo sforzi continui e sinceri si potranno costruire quelle solide fondamenta della società capaci di sostenere la vita. Diversamente, avremo una generazione facilmente spazzata dalla mutevolezza dei tempi.


Stephanie Parker è oggi simbolo e nome di tutte quelle persone che, incapaci di immaginare un futuro o di immaginarsi anche solo da qui ad un'ora, rinunciano alla propria vita, commettendo quell'errore al quale non si può rimediare.


Per lei, come per tutte/i coloro che a Roma, a Londra o altrove un giorno hanno deciso di rinunciare alla propria vita, occorre dire con forza che c'è sempre una soluzione. Porre una causa, infatti produce simultaneamente un effetto, che può anche rimanere latente in attesa delle circostanze opportune per manifestarsi, ma entra comunque a far parte della nostra vita. In altre parole, anche se non la sappiamo vedere, nella nostra vita esiste la soluzione: il sole è solo temporaneamente dietro alle nuvole.


La determinazione di vincere sulle difficoltà deve essere, dunque, l'orientamento da coltivare e l'insegnamento da trasmettere affinché ciascuno –soprattutto chi è giovane- possa vivere una vita di valore, comprendendo a quale pensiero attingere nel momento più difficile: saranno infatti le scelte che faremo a determinare i nostri risultati futuri. In questo modo, anche soffrendo indicibilmente, si avrà la percezione che aspettando, fermandosi, riflettendo, rallentando anche solo appena un po’, si potrà percepire la voce di quella saggezza interiore, che tutti possiedono pur non sapendo come poterla trovare.


Basterebbe aspettare –ASPETTARE- e domandarsi se per davvero si desidera rinunciare alla propria vita, per comprendere che la risposta è negativa tutte le volte, e che c'è sempre un valido punto di partenza da cui ricominciare: quella persona unica, irripetibile e meravigliosa che risponde al nostro nome e cognome.

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