Contro la mafia, la forza di Palermo nell'aria

E' qui che incontro quelli che, a mio parere, sono gli eroi dei nostri giorni. Come Mario, che dice di essere presente solo per solidarietà ma, sfidando il caldo e il disagio di due giornate in uno stand, afferma che non pagare il pizzo è l'unica risposta possibile. C'è Nicoletta, una delle prime a ribellarsi,coraggiosa, lasciata sola dalla gente del suo paese, boicottata in tutti i modi perché aveva osato denunciare. Racconta di essere stata accolta in un abbraccio solidale dai ragazzi di Addiopizzo che, con la loro presenza concreta, le hanno ridato la fiducia e la forza per riprendere la sua attività. “Parla anche di me” mi dice e lo faccio con piacere. La sua energia è contagiosa!


Man mano che giro osservo la gente. Sembra di essere in una grande famiglia che si gode una giornata all'aria aperta. Al centro della piazza, sul prato una porta di calcio: è un simbolo, fa venire voglia di prendere un pallone e dare un calcio alla mafia e ai suoi soprusi per cedere il passo ai giochi spensierati dei bambini, ai giovani, al futuro... Le emozioni si alternano: la paura nel ricordo delle minacce. La rabbia contro quelle che vengono percepite iniquità della legge. La solidarietà. L'energia delle nuove generazioni. La determinazione a non arrendersi, insieme alla voglia di cambiare senza aspettare che siano altri a muoversi per primi, organizzando gruppi, movimenti, associazioni, comitati.


In piazza sono presenti gli associati di tutte le categorie, negozi di abbigliamento, agenzie di viaggio, gelaterie, artigiani, cooperative che portano i nomi di chi ha perso la vita per combattere contro la mafia, rappresentanti del commercio equo e solidale, ristoratori, liberi professionisti, fornitori di servizi alle imprese... E poi i giovani. Tanti, tantissimi. Sono loro il futuro, loro che vogliono camminare a testa alta, fieri di essere siciliani. Tutto questo si sente! Vibra nell'aria.


Protagonista è anche la musica: gruppi di liceali cantano con forza dal palco sotto il sole la propria ribellione alle “soverchierie”(soprusi) mafiose. Li ascolto con attenzione e scopro che sono anche autori delle canzoni. Parlo con loro: hanno scritto con amore per la Sicilia parole di denuncia e di speranza, cantando in italiano, in siciliano, in inglese, un qualcosa di nuovo,di sperimentale, che unisce etnie diverse -perfettamente integrate- sotto il segno dell'amicizia e di un sentire comune. Colpita (e centrata!) al cuore dagli “Addiopizzolini”, gruppo ormai famoso di cantanti dai 10 ai 13 anni: ”E' questa la fascia giusta -dice la responsabile- anzi, più sono piccoli e più recepiscono, più sono sensibili”.Cantano inneggiando al “consumo critico”: compriamo da chi ha denunciato, per sostenerlo, per non lasciarlo solo! Ditelo ai vostri genitori! Compriamo i prodotti delle terre confiscate alla mafia!


Uno stand particolare sembra dare una dimensione globale alla manifestazione: la marcia mondiale per la pace e la non violenza (2 ottobre 2009/ 2 gennaio 2010) che attraverserà l'Italia dal 7 al 12 novembre 2009. ”La Sicilia è parte del mondo, non è isolata. Siamo presenti per sostenere tutte quelle iniziative pacifiche che convergono verso la pace e la solidarietà”.

Nell'andar via non posso fare a meno di voltarmi per un ultimo sguardo a quella che sembra la solita manifestazione “di dovere” a Palermo. Ma vi assicuro che se foste stati qui vi sarebbe rimasta dentro. Grazie. Dico grazie a tutti. A chi ha voluto l'evento. A chi l'ha organizzato. A coloro che l'hanno sostenuto. Grazie a tutti i partecipanti per l'esempio di coraggio e civiltà, per l'energia che hanno comunicato a chi, come me, ha avuto la fortuna di partecipare. E voi che leggete... parlatene!!!!

 

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