Appello "Per una Repubblica che rispetti le donne"
ROMA - A partire dall'ipotesi scandalosa solo a pensarla di presentare un drappello di veline quali candidate alle elezioni europee, passando per le gaffe a sfondo sessuale che da anni rimbalzano sui network di tutto il pianeta senza che nessuno chiami la cosa con il proprio nome, ed arrivando all'affaire Papi/Noemi che ha fatto dichiarare alla moglie di Silvio Berlusconi di non poter rimanere accanto ad un uomo che "frequenta le minorenni", gli ultimi mesi hanno visto un crescendo di reazioni all'ormai insopportabile disprezzo verso le donne che a molti livelli serpeggia nel nostro paese, disprezzo che è sembrato trovare se non il placet, almeno la colpevole complicità delle istituzioni per peccato di omissione. All'assordante silenzio dei vertici (dove, ad esempio, la voce delle ministre?) si sono contrapposte quotidianamente le voci -pur flebili per mancanza di visibilità mediatica- delle realtà femminili e della società civile che non hanno mai voluto far finta di non vedere e non sentire.