Carfagna e il decreto contro l'omofobia

ROMA - La 'Ministro' per le Pari Opportunità Mara Carfagna lo scorso 8 ottobre al Ministero PO ascoltava le richieste di oltre 20 associazioni lgbt (associazioni gay, lesbiche e transgender) per un invito ad agire contro le discriminazioni. In quella sede Carfagna annunciava "una grande campagna di comunicazione contro le discriminazioni per orientamento sessuale, tramite spot televisivi, giornali, affissioni sui bus, nelle metropolitane" per "abbattere e, quindi, azzerare gli episodi di intolleranza. Un impegno – anche economico – senza precedenti, con due milioni di euro stanziati per far arrivare dappertutto il nostro messaggio". Carfagna, che nel corso dell'incontro ricordava come pure nella "Settimana contro la Violenza" in corso nelle scuole fosse incluso il tema della lotta ai comportamenti omofobi, sarà di certo rimasta sorpresa: il messaggio non è 'arrivato' in Parlamento, ed il testo di legge contro l'omofobia è stato bocciato. Disappunto anche per molti italiani ed italiane, come anche per l'Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, che ha messo sotto accusa l'Italia denunciando scelte che non tengono conto della realtà delle violenze di cui sono oggetto gli omosessuali. Per queste persone "è necessaria una piena protezione" ha affermato Pilar, aggiungendo: "Affossare la legge contro l'omofobia è stato un passo indietro per l'Italia".

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