La manovra e le pensioni: equilibrismi pericolosi

PENSIONI - I 4 miliardi di euro messi da parte grazie all'equiparazione dell'età pensionabile delle donne nel pubblico impiego che avrebbero dovuto essere utilizzati in investimenti a favore di conciliazione e welfare sono stati inghiottiti dal solito buco nero in cui paiono sparire da anni i fondi per le donne. Le donne però lavoreranno di più. Una ricerca del Censis per Unipol segnala che i lavoratori dipendenti tra i 25 e 34 anni andranno in pensione intorno al 2050 con meno di mille euro al mese. E questa previsione riguarda quelli ''più fortunati'', i 4 milioni di giovani con contratti standard. Fuori dal conteggio restano i giovani autonomi o con contratti atipici. Con i meccanismi previsti dalla manovra le pensioni di vecchiaia delle lavoratrici autonome e dipendenti del privato subiranno importanti innalzamenti e scivolamenti in avanti: un mese di permanenza in più al lavoro dal 2020, due mesi ulteriori dall’anno successivo e così via sino al 2025, più ulteriori aggiunte e moltiplicazioni che allungano la permanenza al lavoro ed amplificano la portata della fregatura. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, QUI l’interessante articolo pubblicato un paio di giorni fa dal Sole24Ore.

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