Condannati per legge a soffrire

ROMA - Livia Turco, componente Pd in commissione affari sociali sottolinea che il ddl sul testamento biologico, apporvato  il 12 luglio scorso alla Camera "colpisce l'alleanza terapeutica medico-paziente e vieta, di fatto, il testamento biologico". Anche Giancarlo Galan, capo del dicastero Beni Culturali, spiega a Repubblica perchè siamo di fronte ad una legge nella quale vengono lesi i principii di uguaglianza e  pari opportunità: "Libertà di restare aggrappato ad ogni forma di vita per chi lo desidera o ha fede -dice Galan- ma anche libertà e profondo rispetto per chi la pensa diversamente e non vuole andare avanti ad oltranza, in ogni situazione e ad ogni costo". E parla del personale "terrore" di ritrovarsi come Eluana Englaro, "per anni attaccato alle macchine" e di come oggi vi sia "una libertà in meno. Quella di decidere sulla propria vita". A completare il quadro sconfortante offerto dalla sanità italiana sulle questioni che riguardano le sofferenze più profonde delle persone gravemente malate nel nostro paese, anche quella dei malati terminali che non possono accedere a cure adeguate per alleviare la sofferenza. Spesso le famiglie vengono lasciate sole e non sanno a chi rivolgersi. A più di un anno di distanza dalla legge-quadro sulle cure palliative, che le definiva un diritto del cittadino, siamo ancora in alto mare. Quanto ancora malati e familiari dovranno rimanere  in attesa dei decreti attuativi che renderanno questa la legge finalmente effettiva nelle regioni??

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