Italiani: quale lavoro?

ROMA - Il lavoro in Italia non c'è. E quando si trova raramente rispecchia criteri di qualità e parità. "A livello europeo l’Italia fa parte del gruppo di Paesi nei quali i disoccupati di lunga durata (almeno 24 mesi) superano il 45% del totale dei disoccupati". Sono rarissime -fortunate e fortunati- le persone che nel quotidiano si realizzano attraverso il lavoro. Dal rapporto ''Il lavoro scomposto'' dell'Iref risulta che nel nostro paese 1 lavoratore su 4 è impiegato con criteri fuori dagli standard. Sul piatto della bilancia una questione di disagio e precarietà (vera e percepita) che non riguarda più solo i giovani: il 48% degli atipici, infatti, ha tra i 30 e i 49 anni. Le statistiche dei lavoratori atipici -curiosamente- sono tra quelle che non evidenziano disparità sostanziali tra maschi e femmine  Il 12% (2 milioni e 700 mila individui) lavora a part-time, l'11% è un atipico (tempi determinati e collaboratori), mentre il lavoro a tempo parziale interessa maggiormente le donne: 1milione e 800mila. Permane poi la solita ''Divaricazione eccessiva nelle retribuzioni'': le donne guadagnano 27euro in meno al giorno degli uomini (e non vi sembrino pochi!). Per quanto riguarda il sommerso, sono irregolari 12 posti su 100.

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