Le magnifiche 7

Il compito affidato ad Emma Bonino agli Esteri appare certamente tra i più difficili guardando al deserto lasciato dal predecessore in quel ministero. Il caso dei marò sotto processo in India  e la perdita di attendibilità generata dalle decisioni connesse, hanno aperto una voragine  di credibilità a livello internazionale che la stima di cui gode Emma sia a livello europeo che all’estero sono chiamate a superare. I diritti delle donne e i diritti umani sono sempre stati al centro della sua instancabile attività  dall’abolizione della pena di morte alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili. Il lavoro e l’ attenzione verso i Paesi dell’area mediterranea che conosce da vicino, sarà foriero di migliorate relazioni anche per quella zona strategica. 

Maria Chiara Carrozza, già Rettora per due mandati  di una delle più prestigiose accademie italiane: la Scuola Superiore di S. Anna di Pisa, conosce profondamente scuola, università e ricerca. Dovrà superare la devastante controriforma e i tagli indiscriminati di cui sono state oggetto università e ricerca pubblica. Risorse mirate  e progetto educativo, valorizzazione delle eccellenze e delle competenze, sostegno ai meritevoli, fiducia e fondi alla ricerca,  anche per superare  il discredito internazionale legato all’ignoranza da tunnel del Gran Sasso della ex ministra Gelmini e dello staff che la attorniava.
Anna Maria Cancellieri, donna prefetto, ha dimostrato più volte le qualità intrinseche e morali che unite alla competenza fanno di una funzionaria dello Stato una buona ministra. Dagli Interni ha risposto senza tergiversare alle richieste di intervento contro mafiosi, comuni infiltrati da mafia, sequestro e utilizzo di beni. A lei va la Giustizia, ministero che dovrà rivedere la risibile legge anticorruzione, decidere su “legittime suspicioni”, ricusazioni e attacchi a magistrate e magistrati, sfoltire gli/le imboscate negli uffici e soprattutto rimettere in funzione a vantaggio del paese intero una macchina alla quale sono stati smontati i pezzi, allentati i bulloni, tolto il carburante.
Cécile Kyenge Ministra per l’integrazione  rappresenta un passo avanti nella consapevolezza del Paese e  nella costruzione di una società italiana più civile. Specializzata in oculistica la Dottoressa Kyenge , cittadina italiana nata in Congo, vive da 30 anni in Italia, a Modena, dove è stata consigliera di circoscrizione,poi provinciale e regionale. I diritti di cittadinanza per chi è nato/a in Italia, il superamento dei CIE, l’associazionismo e la difesa dei diritti umani saranno il suo costruttivo contributo al governo del Paese.  
Josefa Idem , Politiche sportive,giovani e pari opportunità, ha volontà  e coraggio da distribuire a piene mani. Certamente ne trarranno vantaggio le/i giovani e tutti gli sport, e ne siamo certe in quel settore la sua forza e la sua capacità si faranno sentire presto. Resta da chiarire come verrà declinato il tema delle pari opportunità in tutti i campi. Quale visione del futuro?  quali saranno le decisioni da adottare in questo specifico ambito? Come si procederà? La consultazione delle associazioni di donne troverà uno specifico spazio? La violenza maschile si combatte anche con opportune politiche.  Potrà essere rivisto il “femminicidio” perpetrato ai danni della Commissione Nazionale Pari Opportunità ?
Nunzia di Girolamo alle Politiche Agricole: avvocata proveniente da una regione ad alta intensità agricola dovrà impegnare le sue risorse per riqualificare l’agricoltura, difendere la qualità delle produzioni Doc, evitare l’ulteriore distruzione del territorio agricolo e delle nostre risorse idriche;  pensare in anticipo alla salvaguardia dei prodotti e dei produttori e ad incentivare politiche sane. Insieme alla Dottoressa Kyenge saprà lottare contro lo sfruttamento e il caporalato e per i diritti dei lavoratori immigrati in agricoltura.
Beatrice Lorenzin alla Sanità è una sfida ad ogni aspettativa. Non è una professionista né una tecnica proveniente dal settore. Le sue esperienze in Parlamento e nel Lazio non prefiguravano l’assegnazione di un compito così grande legato da un lato al diritto alla salute delle persone di rango costituzionale, e dall’altra ai costi esorbitanti della sanità regionalizzata. Nel suo dicastero oggi come in passato gravano indagini legate a interessi e speculazioni private sui farmaci e sulle cure,  di portata nazionale e internazionale. A lei si chiederà di aggredire gli sprechi e di tutelare ed estendere la sanità come diritto universale,  i diritti all’autodeterminazione delle donne, le scelte procreative e i consultori.
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