LIBRI Le leggi delle donne che hanno cambiato l'Italia

LIBRI - Il 14 ottobre nella autorevole cornice della Biblioteca del Senato, con la partecipazione del Presidente Pietro Grasso, della Vice Presidente Valeria Fedeli e della Ministra dell’Istruzione, università e ricerca Maria Chiara Carrozza , è stato presentato il volume curato dalla Fondazione Nilde Iotti “Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia”. La presidente della Fondazione, Livia Turco, in apertura ha ricordato che “se non ci fossero state le donne, in questa nostra Repubblica, se fosse mancata la loro autorevolezza e tenacia nel sostenere battaglie di emancipazione, liberazione e tolleranza, l’Italia sarebbe oggi un paese molto più arretrato”.

Il Presidente del Senato ha ricordato Nilde Iotti, protagonista indiscussa della politica italiana, la sua autorevolezza, ed ha sottolineato come il protagonismo delle donne sia “ragione di speranza e di futuro per il nostro Paese”. La Ministra Carrozza nel valorizzare il lavoro di documentazione realizzato, auspica che un libro di questa natura possa diventare strumento utile per professori ed insegnanti, e possa aiutare le giovani generazioni a capire quanto lungo e complesso sia il percorso che abbiamo compiuto. Invitati/e a discutere nel merito: la presidente della Società italiana delle storiche Isabelle Chabot, insieme a Stefano Rodotà, giurista e politico, e Anab Farah, mediatrice culturale , attiva nella scuola “Manin” di Roma. 

Il volume raccoglie in ordine cronologico le leggi che hanno avuto le donne come principali protagoniste, una documentata cronologia di oltre ottanta provvedimenti legislativi, che si apre nel 1950 e si conclude nel 2012. Nella seconda parte del volume, dieci schede di approfondimento aiutano a comprendere meglio i vari temi. Vi appare l'elenco delle 21 madri costituenti e quello delle donne che hanno ricoperto incarichi di governo e istituzionali.

Nel clima di generale positiva condivisione della scelta operata dalla Fondazione Nilde Iotti , si è sottolineata anche la relazione e qualità culturale e politica delle 21 donne, madri costituenti, presenti in parlamento che hanno insieme ricercato le condizioni per ottenere un risultato e quanto la ricerca del “NOI” che ha accomunato le donne del passato, nonostante il diverso orientamento politico, sia diversa dall’IO che prevale oggi.

Un unico rammarico nel generale plauso: il mancato uso di un linguaggio non sessista da parte delle curatrici. Nel capitolo finale “Le donne nel Parlamento italiano” tutte le deputate e senatrici che hanno ricoperto le cariche di ministra o sottosegretaria sono citate al maschile. Fu proprio la Commissione Nazionale per le pari opportunità, istituita nel 1984, citata tra le buone leggi, guidata da Elena Marinucci , a volere la pubblicazione del volume di Alma Sabatini “Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua Italiana” .

Un uso scorretto della lingua italiana e la declinazione solo al maschile per le alte cariche contribuisce a perpetuare (inconsapevolmente?) quella sistematica cancellazione delle tracce di autorevolezza femminile legate alla differenza di genere ed al diverso modo di essere delle donne quando ricoprono alte posizioni .
 
“Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia” a cura della Fondazione Nilde Iotti
Roma – Ediesse Editrice- € 14,00

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