La chiesa è omofobica?

MILANO - «È incredibile che una Diocesi di una città moderna come Milano chieda agli insegnanti di religione di segnalare le scuole in cui si parla di identità e orientamento sessuale». Questo il commento di Maria Silvia Fiengo, editrice ed esponente del Movimento famiglie Arcobaleno. Senza contare, bisogna aggiungere, che gli studenti di oggi sono comunque sempre più connessi AL MONDO ed alle sue tematiche anche difficili e delicate attraverso il web, dove ogni tipo di informazione, purtroppo anche distorta, è liberamente disponibile. Un luogo virtuale frequentato molto concretamente ed assiduamente da ragazzi e ragazze in età scolare molto più di quanto gli adulti sappiano o immaginino, ed attraverso il quale si informano. Ed allora a che scopo l’Arcidiocesi ambrosiana chiede (seppure in via riservata dal proprio portale nell’area accessibile ai professori di religione) con la circolare di don Rota di indagare (e comunicare) come si affrontano nelle classi temi quali «omosessualità», «differenza sessuale» e «l’ideologia del ‘gender’»?. “Nell'invito ai 6mila e oltre docenti di religione cattolica a compilare una precisa tabella -scrive Repubblica.it del 13 Nov.- in molti hanno sentito il sapore di una schedatura”. La diocesi ha voluto chiedere scusa per il modo “inappropriato”. Ma la domanda sul perché abbia sentito questa necessità resta aperta.

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