Giorgia Meloni candidata sindaca. Ma i pregiudizi non sono superati

ROMA - Giorgia Meloni si è candidata. La leader di Fratelli d’Italia ha annunciato ufficialmente oggi di essere in corsa per la poltrona di sindaca di Roma: “Scendo in campo per vincere”, e chiede alle altre forze della coalizione di destra di sostenerla. I pregiudizi non sono superati ma la candidatura di una donna, e per giunta in gravidanza, assesta una simpatica spallata al popolo dei pregiudizi, quello che ha aperto un’incredibile, se non ridicola polemica sostenendone 'l’incandidabilità' perché in attesa di un figlio/a! Ma...l'’impedimento dove sarebbe? E’ ormai nota a tutti la posizione del candidato Bertolaso, e di Berlusconi che lo sostiene, che l’hanno invitata a rinunciare perché “deve fare la mamma”. Sul punto è intervenuta anche Giulia Bongiorno, avvocata e co-fondatrice dell’associazione in difesa delle donne vittime di violenza, Doppia Difesa, cogliendo l’occasione per sottolineare quanto ancora la parità sia lontana, e quanto forte sia ancora il pregiudizio nei confronti delle donne. Per non parlare della forza degli stereotipi ci sarebbe da aggiungere. “Agli uomini non viene ascritta debolezza o capacità dimezzata quando nascono figli” afferma in un’intervista a L’Espresso. Mentre, ad una successiva domanda (falsamente?) ingenua dell’intervistatrice, se si possa fare campagna elettorale col pancione, risponde: Guardi, se il tema è il pancione parliamo del nulla: il problema vero è l’altro, l’accudimento del bambino. […] Perché comunque si crede che debba essere lei quella su cui cadono tutti gli oneri.” Quanto alle difese di Bertolaso e Berlusconi (volevano proteggerla, parlavano nel suo interesse, seguire Roma è un impegno terribile...), espresse in quello che Bongiorno definisce “tutto un gioco di finti piedistalli”, senza mezzi termini aggiunge: E a lei cosa frega di essere protetta? Come se si potessero sostituire alla sua scelta. Diventa, per loro, l’alibi per dire di aver fatto una cosa elegante”.

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