Razzismo: l’odio sui social invade il web

RICERCHE - Aumenta l’incitamento all’odio razziale su Internet, ma L’odio non è un’opinione”. Lo afferma, a partire dal titolo, la ricerca realizzata da COSPE Onlus nell’ambito del progetto europeo contro il razzismo e la discriminazione su web. “BRIKCS” – Building Respect on the Internet by Combating hate Speech”, è un progetto che ha coinvolto Italia, Belgio, Germania e Repubblica Ceca, nato per approfondire questo fenomeno. l’UNAR infatti nel 2014 ha registrato 700 episodi di intolleranza sul web, ed anche di più nel 2015, “anno in cui i giornali europei hanno dovuto affrontare lo scenario di una delle più grandi crisi umanitarie”. Intervenuti a presentare dati e ricerca, tra relatrici e relatori: Alessia Giannoni (COSPE), Giuseppe Giulietti (Presidente FNSI), Pietro Suber (Associazione Carta di Roma), ed Elisa Marincola (Articolo 21). «Si evidenziano la necessità di una nuova prospettiva con cui guardare al giornalismo al tempo del web e quella di una regolamentazione dei commenti on line da non confondere con bavagli e censura: ”Contrastare i discorsi d’odio non c’entra con la libertà di espressione" - ha detto Giuseppe Giulietti- le redazioni hanno il dovere di fare azioni serie e prendere misure contro l’hate speech. Che cambia e influenza la percezione dei lettori”.[…] L’obiettivo della campagna web è proprio porre l’attenzione sulla necessità di impedire la diffusione dell’odio e promuovere un uso consapevole della rete: uno sforzo collettivo, che veda impegnati le testate, i lettori, i proprietari dei social network e che riparta da quegli elementi costitutivi della Rete stessa, la libertà e la partecipazione.»

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