La PARITA' scende in strada

BRUXELLES - Parità di Genere significa anche aumentare i nomi di donne nella toponomastica dello spazio pubblico. Così il Belgio aggiornerà la toponomastica delle proprie citta: ad inizio aprile il Parlamento della Regione di Bruxelles-Capitale ha approvato una proposta di risoluzione -di cui si attende a breve la ratifica finale- relativa all’attribuzione di nomi di donne nello spazio pubblico, non solo a strade, ma anche a edifici pubblici, parchi, musei, anfiteatri di Università, fermate di tram, bus, metro, monumenti, stazioni ferroviarie, etc.

Nella capitale del Belgio e dell’Europa comunitaria solamente il 3,8% delle strade portano nomi di donne, contro il 25,6% di uomini. Uno studio di ‘Brussels Studies’ ha evidenziato che chiamare delle strade (o altri luoghi) con nomi di donne migliora direttamente il posto che le medesime occupano nello spazio pubblico e nella società.

Così negli ultimi 4 anni sotto la spinta di collettivi, gruppi, associazioni femminili e femministe, il dibattito sul riconoscimento e la visibilità delle donne nella città è diventato una priorità e la realizzazione di questo obbiettivo un atto politico. Vari interventi sono stati effettuati nell’ambito dell’8 marzo e dintorni: azioni di denuncia nella metropolitana sul fatto che solo 4 stazioni portino nomi di donne. Oppure, ribattezzati spazi dell’Università con nomi di scientifiche e ricercatrici. Ed ancora, cambiate di notte in un quartiere di Bruxelles le targhe di molte strade e messi al posto dei personaggi maschili nomi al femminile con equivalenti specificità. Il testo belga si iscrive nella dinamica di altre grandi città europee in Francia, in Svizzera, etc. decise a correggere il tiro valorizzando le donne, a leggere e rappresentare la Storia e chi la fa nel modo più giusto possibile.

Marisa Giuliani (Bruxelles, 8 maggio 2019)

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