Palermo, verso lo "sportello donna" e la Consulta cittadina per le pari opportunità

 "Dopo la conferenza mondiale delle donne di Pechino uno degli obiettivi principali della Commissione Europea è quello di raggiungere la piena applicazione dei principi di “empowerement” e “mainstreaming” al fine di valorizzare la differenza di genere, femminile e maschile, quale fattore di sviluppo e progresso” si legge nella nota introduttiva dell’associazione SocialeNews.

Per la ministra Pollastrini (Diritti e  Pari Opportunità) interviene la consulenteValeria Ajovalasit: “Quando si parla di Pari Opportunità non bisogna confondere la trasversalità del concetto, riferibile a tutte le categorie sociali, con l’annullamento delle politiche di genere, sono due punti diversi ed egualmente importanti. Il tema delle Pari Opportunità- secondo  Ajovalasit - deve essere ricollocato soprattutto in certe aree territoriali come il Mezzogiorno d’Italia dove insistono maggiormente un certo tipo di problematiche fortemente discriminatorie. Nel 2010 tutti i paesi europei dovranno raggiungere il 60% di occupazione femminile ma, se valutiamo i nostri parametri attuali, ci rendiamo conto di quanta strada c’è ancora da percorrere. La ministra Pollastrini ha fatto un intervento strutturale nella finanziaria per agevolare le imprese che impiegano le donne a tempo indeterminato.

Questo può essere considerato un primo passo. L’altro intervento, sempre previsto in finanziaria, per contrastare il fenomeno dilagante della violenza sessuale alle donne, è la costituzione di un Osservatorio stabile che monitorizzi costantemente il fenomeno per intervenire tempestivamente nelle scuole, nelle famiglie e in tutte le realtà direttamente coinvolte. Il mio auspicio è che anche l’amministrazione comunale di Palermo firmi, al più presto, come è successo in buona parte delle altre regioni, la Carta Europea di tutti i principi sanciti per politiche sulle Pari Opportunità”.

Il convegno ha voluto mettere a confronto le esperienze realizzate in Sicilia e in Italia a favore della lotta contro ogni tipo di discriminazione per favorire lo scambio di buone pratiche ed il dialogo tra le istituzioni  e le parti sociali  e per la promozione dell’uguaglianza  e della non discriminazione nel mercato del lavoro, nei luoghi di decisione e nella società nel suo insieme.

“In vista dell’anno 2007, l’anno europeo delle Pari Opportunità, a Gennaio ci accingeremo ad approvare la Consulta cittadina per le Pari Opportunità, tramite la quale, l’obiettivo del comune di Palermo sarà quello di iniziare un percorso di scambio di buone Prassi tra i Comuni, sindacati e terzo settore sulle  Pari Opportunità per agire concretamente sul territorio. Le Pari Opportunità non sono una realtà che interessa le donne ma tutte le categorie sociali,come i disabili, i bambini  e gli immigrati che hanno pari diritti in tutti i contesti dove operano” ha detto l’assessore alle attività sociali Cettina Bonomolo.

"Speriamo di istituire presto uno sportello donna che collaborerà con la Consulta al fine di essere più vicini a tutti i problemi di molte nostre concittadine. Ritengo che in Italia abbiamo acquisito bene il concetto di Pari Opportunità, come viene espresso dall’art.2 della nostra costituzione, tuttavia il nostro Paese non ha ancora assimilato questa importante cultura giuridica in cultura sociale di tutti i giorni e lo dimostrano purtroppo, tutti i settori che stentano a portare avanti questa effettiva parificazione e ridistribuzione dei ruoli tra uomini e donne sia nel mondo del lavoro  e della Pubblica Amministrazione che nella famiglia”, ha detto Tommaso Di Gesaro, esperto per le Pari Opportunità e per i diritti sociali del Comune di Palermo.
 
(© Copyright Redattore Sociale - 15 dicembre 2006)

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