La "festa dei morti " nell'Italia contadina

La mattina seguente avremmo scoperto sotto il cuscino se i nonni morti, che durante l'anno controllavano, invisibili, i nostri comportamenti in famiglia, li avrebbero ben giudicati e quindi, noi bambine e bambini di sicilia avremmo ricevuto in segno di approvazione per i buoni comportamenti tenuti , dolcetti di marzapane e biscotti durissimi, di un bianco calcinato, profumati di essenza di chiodi di garofano, a forma di teschi, scheletri e tibie. Un modo domestico di ricordare i morti, che avevano l'aspetto rassicurante e familiare dei defunti cari, conosciuti, che tornavano a visitarci per una volta dal lontano, fantastico luogo in cui continuavano a "vivere". Il peso della responsabilità gravava grandemente sui nipoti che portavano il nome dei defunti ed erano chiamati a comportarsi di conseguenza. Con modalità analoghe in tutta italia si approntavano festeggiamenti e tavole imbandite con cibi e dolci legati alla sprecifica ricorrenza del ritorno dei morti. Un modo anche per esorcizzare le paure, per dire che "soltanto" in quella notte i morti avevano spazio di cittadinanza tra i vivi : Il giorno seguente sarebbero scomparsi per un intero lungo anno.

© 2020 www.power-gender.org
Power&Gender Testata giornalistica online Gestione semplificata ai sensi del'Art. 3bis, Legge 103/2012 Direttrice responsabile: Eva Panitteri