Il riconoscimento dei diritti delle donne è l'affermazione dei diritti umani

Nell'intervento della Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità Barbara Pollastrini (affidato al rappresentante all'Onu, Ambasciatore Aldo Mantovani) è stato ricordato come il riconoscimento dei diritti umani passi necessariamente attraverso «la piena affermazione dei diritti delle donne, del valore della persona, della sua libertà, autonomia e dignità».

 

 

Sono ancora troppe le donne che vedono calpestati e negati i loro diritti, è l'appello della Ministra, troppe le donne che subiscono soprusi, prevaricazioni, persecuzioni, oppressioni, violenze. Ma sono tante anche le donne coraggiose, «vincenti nella politica e nell'esempio morale», come il premio nobel Aung San Suu Kyi, come Benazir Bhutto, di recente assassinata, o come Ingrid Betancourt per la quale «la comunità internazionale deve chiedere l’immediato rilascio», .

 

Altri temi importanti toccati dal discorso di Pollastrini, quelli relativi alla salute della donna, con un riferimento alla legge 194, «equilibrata e saggia», che «ha permesso di ridurre drasticamente la piaga degli aborti clandestini»; all'empowerment della donna, attraverso misure fiscali e incentivi per il lavoro e l'impresa femminile; al riconoscimento del talento e del merito femminile. «La sfida» – conclude la Ministra – «è assumere, per la prima volta, i diritti umani - e i diritti umani delle donne in particolare - come criterio e ispirazione dell'azione politica e delle relazioni internazionali».

Tra le altre questioni in agenda: la situazione delle donne palestinesi, il piano di lavoro delle Nazioni Unite sui diritti umani, l'HIV/AIDS, la violenza contro le donne, le mutilazioni genitali, i matrimoni forzati delle bambine e la problematica di donne e dei bambini presi in ostaggio nelle aree di conflitto armato.

 
 
 
 
 

 

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