Manifesti elettorali, facce, sederi, ed improbabili paragoni

Una volta individuata la gaffe, comunque, la nota di replica del Ps non si è lasciata attendere: "La signora D'Abbraccio -si legge- rimane un candidato circoscrizionale e non è una candidatura strategica. Ci auguriamo vivamente che abbia il buon gusto di rimuovere al più presto quei manifesti e di non perseverare nell'affissione". A stretto giro di "nota" la D'Abbraccio precisa: "Mi scuso pubblicamente con Enrico Boselli. Ha ragione, quei manifesti non andavano realizzati in quel modo e soprattutto non andavano affissi. Ha sbagliato il mio grafico: l'idea era quella di utilizzare un soggetto maschile, per rendere esplicita una provocazione sulla casta e l'arroganza della politica. Invece il grafico ha equivocato ed e' uscito un manifesto concepito in quel modo. Mi scuso davvero, spero di non aver danneggiato il mio partito, utilizzandone il marchio senza neanche averne chiesto l'autorizzazione" (Adnkronos)

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