La legge 194 compie 30 anni. La chiesa vuole abolirla

Mentre l'associazione Luca Coscioni spiega come il reale strumento antiaborista sia l'informazione, Paolo Ramonda, responsabile generale dell'associazione Comunità Papa Giovanni XXIII parte con la strumentalizzazione: "non riteniamo che la legge 194 sia modificabile, in quanto voluta per dare licenza di uccidere, ma va abrogata" in quanto "profondamente ingiusta nel suo prevedere la soppressione del più debole ed innocente fra gli esseri umani, il bambino appena concepito e che sia una violenza nei confronti delle donne a cui viene offerto come unico strumento la morte del proprio figlio pur di non dare fastidio".


La soluzione affermano dall'associazione Luca Coscioni "non è l'obiezione, praticata da un numero di medici sempre maggiore, ma la contraccezione" : più di 20 medici, infatti hanno dato la loro disponibilità a prescrivere la pillola del giorno dopo a chiunque ne farà richiesta. "La ricetta 'preventiva' diventa così lo strumento per la difesa del diritto a servirsi del contraccettivo di emergenza, senza incappare negli obiettori di coscienza".


E proprio per "incrementare la disponibilità dei contraccettivi" gli attivisti dell'Associazione Luca Coscioni, oltre a offrire i preservativi ai tavoli, raccoglieranno firme "per la commercializzazione della pillola del giorno dopo come farmaco da banco, come avviene negli altri paesi europei e negli Stati Uniti". Firme che portanno essere anche raccolte online, collegandosi al sito. (Fonti: Ass. Luca Coscioni e Redattore Sociale)

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