SCUDO stellare: in Europa il fronte del NO

LA GENTE - Grazie alla mobilitazione della gente comune, nonostante USA e governo Ceco abbiano incassato un "successo" portando a conclusione l'iter per la firma del primo accordo sullo scudo stellare (ora al vaglio del Parlamento Ceco), la protesta della società civile prosegue e raccoglie sempre più adesioni. Il 9 luglio si è svolto anche un incontro al Parlamento Europeo con una delegazione umanista e alcuni europarlamentari. “Sullo scudo e le politiche militari USA –scrive Cecilia, una delle attiviste italiane, a sostenitori ed amici- c'era un muro di omertà enorme, invece molti media ne parlano ora grazie alla nostra protesta!” Per rendere efficace l'azione volta alla messa al bando delle armi nucleari è necessaria la mobilitazione dell’opinione pubblica internazionale.

LA POLITICA - Il progetto americano per uno scudo antimissile in Europa, alla fine di maggio raccoglieva anche il deciso NO di Mosca e Pechino, che si dichiaravano a favore “dell'uso pacifico dello spazio” e “contro la corsa agli armamenti spaziali”. Si leggeva in una nota congiunta come lo sviluppo di tale progetto non aiuti a “sostenere la stabilità e l'equilibrio strategico” e danneggi “gli sforzi internazionali per il controllo delle armi e il processo di non proliferazione”.

LA RIFLESSIONE* – “Per essere efficace, ogni tentativo di riduzione e messa al bando delle armi nucleari richiede la mobilitazione dell’opinione pubblica internazionale. Sulla base di tale convinzione ho suggerito –all’interno di una mia proposta dell’agosto 2006 sul processo di riforma delle Nazioni Unite– la proclamazione di un decennio di azione per l’abolizione del nucleare che vedesse come protagonista la gente di tutto il mondo, concentrando così tutte le energie e le risorse delle realtà di base per fare un necessario passo avanti.” “Per ottenere l’abolizione delle armi nucleari –prosegue Ikeda- è altrettanto importante costruire un consenso internazionale sulla natura fondamentalmente illegale di tali ordigni. Per contribuire a questo sforzo vorrei attirare l’attenzione sulla proposta avanzata nell’agosto del 2007 dal gruppo canadese Pugwash di creare una Zona artica denuclearizzata (Nwfz, Arctic Nuclear-Weapon-Free Zone)”.

 *Daisaku Ikeda, Proposta di Pace 2008 inviata all’ONU

 

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