Prostituzione: più difficile il lavoro delle unità di strada

 

A segnalarlo è Carla Valeri, responsabile dell’area tratta e prostituzione della Cooperativa Magliana 80, «una delle organizzazioni che gestiscono il servizio di unità di strada per conto del progetto Roxanne, promosso dal Comune di Roma per l’aiuto e l’invio ai servizi sociali di persone vittime della tratta sessuale. In particolare l’unità di strada di Magliana Ottanta, oltre al quartiere della Magliana da cui prende il nome, opera nelle zone della stazione Termini, Ostia, Ponte Galeria, la via Portuense fino a Castel di Guido e tutta la provincia.

Vediamo più presenze sui territori provinciali –spiega Valeri– mentre nei posti particolarmente battuti dalle forze dell’ordine le persone sono poche, anche se tornano nei momenti in cui pensano che ci siano meno controlli. Soprattutto molto tardi la notte”. Inoltre le donne hanno registrato una notevole riduzione dei clienti e molte cominciano a pensare di spostarsi in altri luoghi. Il problema però è che in giro c’è tanta paura e molte si rifiutano di entrare in contatto con le unità di strada.

 

Si tratta di un danno molto grave –prosegue Valeri– soprattutto per le persone più fragili come le nigeriane, che sono quelle che hanno più paura e quelle che rischiano di più, sia a stare in strada che a non starci. Erano quelle con cui era stato fatto il lavoro più complicato, e ora non si avvicinano più alle unità di strada perché non vogliono rendersi visibili”. I contatti sono molto rapidi e quindi meno proficui.» (Fonte: Redattore Sociale)

 

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