Di queste richieste, la maggior parte riguarda situazioni legate alla maternità, dal mancato rispetto della privacy e sull'invito a firmare lettere di dimissioni in bianco. Le donne sono costrette a subire anche altre angherie, come l'essere relegate in ruoli marginali o assegnate a mansioni non ben specificate. Situazioni di fronte alle quali, essendo la Consigliera di Parità un pubblico ufficiale e svolgendo un ruolo istituzionale, può intraprendere una serie di iniziative che vanno dall'informazione al tentativo di conciliazione e persino all'azione giudiziaria. Tuttavia, spesso, le donne hanno paura. Il giornale, in tale senso, vuole cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica su problemi che spesso non sono noti a tutti”.