Base NATO a Vicenza: il NO di Lalla Trupia

POLITICA - E' una deputata DS Lalla Trupia. A gennaio si è autosospesa in segno di protesta contro la gestione del caso "base Nato a Vicenza". Una "decisione molto sofferta" afferma, ma come vicentina "sentiva il bisogno ed il dovere di riprendere contatto con la città". L'anti americanismo non c'entra, precisa in un'intervista al Venerdì di Repubblica ai tempi della decisione. "Chiedevamo che fosse scelto un altro luogo, fuori dal centro abitato. Rutelli, Chiti, Parisi ci hanno detto che non c'era fretta. Poi hanno deciso in un giorno. Hanno mentito. Ma chi governa non può mentire".

Pur in netto anticipo ed in perfetta sintonia con quelli che successivamente si sono rivelati gli umori dei cittadini, e consapevole che una defezione avrebbe potuto nuocere al partito, è andata avanti per la sua strada, in tutta coerenza. Aveva ragione! Dopo la pacifica e partecipata dimostrazione di piazza, dal sito di Repubblica.it oggi leggiamo: "Dopo il successo della manifestazione di Vicenza, si fa timidamente strada la possibilità che gli Stati Uniti facciano parziale retromarcia, rivedendo i criteri e le modalità logistiche del raddoppio della base militare Dal Molin. Non per rinunciarvi, ma magari per spostarne la sistemazione, accogliendo alcune delle preoccupazioni espresse dalla popolazione vicentina che si oppone all'installazione".

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