Editoriale - Perchè DICO si
A meno che la società non si basi sulla norma della ragione, la vera democrazia è impossibile, perchè non si può governare un paese in disaccordo con i tempi e con il sentire delle persone (anche se qualcuno spera di si). Ma la fotografia dell'Istat all'Italia proprio non vale?
Stando all’impegno incessante profuso dalle gerarchie vaticane per affondare i neonati DICO, parrebbe di no. Fortunatamente si è prodotta, invece, un'attenzione al diritto che in un'onda dall'effetto domino, moltiplica gli interventi a salvaguardia dei principi democratici.
Partendo dall’assunto che la fede sia una scelta libera e di libertà che si manifesta nella vita quotidiana, proprio grazie a tale contesto dovrebbe aggiornarsi e sviluppare nuove radici. Uscendo finalmente dal chiuso -ormai secolare- delle mura di cinta vaticane.
“C’è una tendenza a lasciarsi attrarre dai giudizi superficiali, dagli stereotipi, che ci sottraggono la possibilità di conoscersi” afferma dalle pagine del Corriere (9 febbraio)
C’è la stessa pericolosa deriva nel nostro paese, quando a far paura e dividere è un testo il cui incipit recita: “Due persone maggiorenni e capaci, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono stabilmente e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio…”
Voi che ne pensate? La parola alle lettrici ed ai lettori: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.