Roma contro la violenza - Siamo tutte-tutti parte lesa

Da questa delibera , ha proseguito, deve nascere un senso di rivolta di voi  uomini, contro la leggerezza con la quale è stato trattato questo reato. Nella discussione che ha preceduto la votazione sono stati affrontati i temi riguardanti la creazione di nuovi centri antiviolenza, dell’illuminazione cittadina  del rifinanziamento del servizio H24 - un numero di telefono sempre attivo al quale rivolgersi per ogni tipo di violenza soprattutto fra le mura domestiche- l’attenzione alla formazione, ed alle scuole, dove come ha sottolineato la consigliera Zuni assistiamo a “sempre più frequenti atti di bullismo”. In apertura di seduta la consigliera Mennuni, delegata alle pari opportunità dal sindaco Alemanno, ha  ricapitolato la genesi della delibera che nasce “grazie ad una sentenza della Cassazione che ha sancito il diritto soggettivo del Comune di Roma a costituirsi parte civile nei casi di violenza contro le donne”. Il Comune di Roma in questi ultimi 15 anni ha operato ripetutamente a favore delle donne, realizzato centri antiviolenza, centri di assistenza alle vittime di tratta, e la Casa Internazionale delle Donne, voluta e nata grazie alle associazioni femministe e femminili di Roma. La consigliera Kuzyk chiudendo gli interventi delle consigliere, ha chiesto “l’istituzione di un tavolo permanente antiviolenza a livello centrale”, attorno al quale dovranno trovar posto tutti gli enti ed istituzioni che intervengono contro la violenza. Significativi dati nazionali sono stati presentati da un consigliere della maggioranza che ha riportato i numeri forniti dai servizi di polizia relativi a primi nove mesi del 2008. 110 omicidi di donne , 292 tentati omicidi; 18.850 casi di lesioni; 28.709 casi di minacce; 5.721 casi di percosse; 3.089 casi di violenza sessuale. Il sindaco Alemanno, ha chiuso il dibattito in Consiglio con un atto di accusa nei confronti della sottocultura che continua a vedere le donne come oggetto, e di riscatto delle donne, soprattutto in ambito familiare, dalla cultura della violenza. Una delibera analoga è stata presentata dalle consigliere Provinciali. Anche le donne dei 120 comuni della provincia di Roma potranno contare sulla costituzione a loro fianco delle istituzioni. Il provvedimento sarà votato dalla Provincia di Roma, nella prossima seduta.

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