Salute migranti: i medici si oppongono alla delazione

ROMA - In tutta Italia oggi gli operatori del servizio sanitario scendono in piazza per il "Noi non segnaliamo day". Per lanciare un appello ai parlamentari affinché cancellino il principio di segnalazione alle autorità degli stranieri privi di permesso di soggiorno che chiedono assistenza sanitaria inserito nel provvedimento di legge in esame in questi giorni alla Camera. I medici, nel sottolineare i disastri cui porterebbe la sua approvazione, parlano del rischio di «15mila donne costrette in condizioni disumane ad abortire con metodi atroci nel silenzio di istituzioni e media», come del rischio di una ghettizzazione sanitaria che sta portando al «proliferare di ambulatori clandestini».


I ginecologi, dal canto loro, segnalano che non denunceranno: «questo provvedimento rischia di render ancor più compromessa la situazione di molte madri e dei loro figli. Persone che si trovano nella condizione di massima vulnerabilità e che devono poter contare su un'adeguata assistenza socio-sanitaria». Così la posizione dell'Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI) in merito all'eliminazione del divieto di denuncia da parte del personale sanitario del Servizio Sanitario Nazionale nel caso di assistenza agli immigrati clandestini, espressa attraverso il sito web.

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