Kabul, tornano le leggi dei taliban: permesso lo stupro dei mariti

KABUL - Malgrado l'intervento italiano in Afghanistan, con il nostro paese incaricato della «ricostruzione del sistema giuridico del paese», il governo afgano disattende nei fatti gli accordi internazionali che garantiscono alle donne la parità di trattamento, votando una legge (ancora non pubblicata) che rappresenta un duro colpo ai già minimi diritti e libertà delle donne afgane, con un dettato al limite dell'imposizione della violenza (che le donne dovbranno subire per volontà di un eventuale marito violento e dello stato) e della tortura, sia fisica che psicologica. «Secondo fonti delle Nazioni Unite, la nuova legge legalizza lo stupro del marito nei confronti della moglie, obbliga le donne a "concedersi" al marito senza opporre resistenza, vieta loro di uscire di casa, di cercare lavoro o anche di andare dal dottore senza il permesso del consorte e affida la custodia dei figli esclusivamente ai padri e ai nonniLeggi l'articolo di Repubblica


Medioevo talebano«I talebani non sanno leggere, ma sanno capitalizzare l'odio e la frustrazione della gente. Il 15 gennaio scorso, dopo la pausa invernale, le scuole avrebbero dovuto riaprire, ma i talebani, pochi giorni prima, hanno minacciato di bombardarle. Nessuna delle 400 scuole femminili ha riaperto e 80 mila ragazzine sono rimaste a casa e con loro 8 mila insegnanti donne rimaste senza lavoroLeggi l'articolo de L'Espresso

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