PD: più lavoro per le donne, più benessere per tutti

Le donne sono una vera risorsa per lo sviluppo del Paese per uscire dalla crisi più forti e per tornare a far crescere l’Italia. Tutti i dati e le ricerche, infatti, dicono che le imprese guidate da donne vanno meglio, ed anche in periodo di crisi, realizzano una crescita dei profitti fino al 20%. Le organizzazioni in cui la presenza delle donne è maggiore crescono e prosperano, contribuendo alla crescita della ricchezza del Paese: per ogni 100 donne che entrano nel mondo del lavoro, si creano 15 nuovi posti nel settore dei servizi e dell’assistenza alle persone.

La realtà attuale però è davvero preoccupante: solo il 46% di donne riesce ad avere un impiego; una donna su cinque è costretta a lasciare il lavoro quando nasce il primo figlio per carenza di servizi all’infanzia. Gli asili nido possono accogliere appena il 10% dei bambini e sempre più donne si trovano a dover scegliere fra lavoro e maternità. Non è più vero, inoltre, che le donne che non lavorano fanno più figli: donne a casa e culle vuote, perché inoccupazione e precarietà creano incertezza del futuro.

La crisi rischia dunque di ricacciarne a casa un numero ancora più elevato, mentre le discriminazioni salariali sono ancora tante, nonostante che esista una buona legge che le vieta. A parità di mansioni, una donna può arrivare a percepire un compenso anche del 28% inferiore a quello dell’uomo .

Di fronte a queste condizioni di arretratezza, tutti i provvedimenti del Governo Berlusconi aggravano la situazione:

Ø ridotte le risorse ai comuni, facendo diminuire i servizi e aumentare il lavoro di cura delle donne;

Ø ridotto il tempo pieno a scuola, penalizzando le donne;

Ø non è stato fatto niente per salvaguardare l’occupazione delle donne;

Ø non è stato fatto niente per l’imprenditoria femminile, uno dei settori in sviluppo;

Ø non è stato fatto niente per sviluppare il piano di servizi alla persona e di asili nido;

Ø non è stato fatto niente per favorire la conciliazione;

Ø è cresciuta la disparità salariale a causa della detassazione degli straordinari;

Ø è stata cancellata la legge sulle dimissioni in bianco.

In questo quadro le proposte del PD per salvaguardare e far crescere il lavoro femminile, sono chiare:

ü la riduzione del costo del lavoro delle donne come incentivo;

ü la tutela del posto di lavoro delle precarie della Pubblica Amministrazione;

ü un credito d’imposta per le aziende che assumano donne a partire dal Sud;

ü sostegno all’imprenditoria femminile;

ü il superamento delle discriminazioni salariali.

Per promuovere la conciliazione e la condivisione, il PD propone:

ü il riconoscimento di un credito d’imposta per il lavoro di cura per le lavoratrici madri;

ü un piano per asili nido e servizi all’infanzia e per i non autosufficienti col ripristino delle risorse previste dal Governo Prodi;

ü flessibilità degli orari;

ü congedo paterno obbligatorio;

ü per le lavoratrici madri possibilità del part time con un periodo di contributi figurativi a carico dello Stato.

Uscire dalla crisi si può, anche con e per le donne.

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