Contro la mafia o contro i magistrati?

GIUSTIZIA – Nel  momento in cui l'attenzione dell'opinione pubblica è puntata sulle dichiarazioni del collaboratore di giustizia  Spatuzza,  che avvicinano Berlusconi e Dell'Utri a cosa nostra, ed all'indomani della puntata di Ballarò (Rai3) dove lo stesso tema è stato affrontato da più soggetti politici, è stata convocata una conferenza stampa al Senato (mattinata del 9 dicembre), per illustrare l'azione di contrasto del governo nei confronti della mafia.


 Il ministro dell'Interno Maroni ha sottolineato come l'attuale amministrazione abbia "avviato una azione di contrasto alla mafia senza precedenti negli ultimi decenni",mentre il ministro della Giustizia Angiolino Alfano (firmatario del  lodo salvapremier che pone Berlusconi al di sopra della legge), ha voluto dare una stoccata ai magistrati invitandoli a lavorare "di più in Procura e senza le luci delle telecamere" perché così "si arresta qualche latitante in più, quindi con qualche convegno in meno e qualche latitante in più si fa il bene del Paese".


 Queste due dichiarazioni che, se da un lato mettono in risalto i risultati positivi conseguiti (Maroni), e dall'altro criticano aspramente i magistrati (Alfano), sconcertano tutti coloro che con impegno personale hanno molto contribuito al loro raggiungimento. Ci si chiede perchè il ministro dell'interno non abbia parlato in quella sede del taglio dei fondi attuati dal suo ministero che proprio in queste settimane hanno impedito alle forze di polizia di poter trasferire dal carcere al tribunale due testimoni -perchè mancavano i denari per la benzina- contribuendo ad allungare i tempi del processo,  che l'ineffabile ministro della gustizia vuole  ridurre (per uno solo?).

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