Vento di mafia anche in Sardegna

L'espresso 6 maggio 2010 - «Ci siamo giocati anche la Sardegna. Stanno cadendo uno dopo l'altro gli ultimi territori liberi dalla mafia. Gli interessi di imprenditori in contatto con gli uomini di Cosa nostra sono arrivati fin qui, nel cuore più antico dell'autonomismo. Da queste parti gli amici degli amici non sparano. Vengono armati di mappe meteorologiche, anemometri e soldi. Montagne di calcare e granito rosso, di pascoli e sughereti sono state sventrate per innalzare eliche e torri. Ovunque. L'entroterra incontaminato dell'isola non sarà più lo stesso che abbiamo visto o sentito raccontare. L'energia eolica regala elettricità pulita in tutto il mondo. Non nell'Italia del malaffare certificato. Bastano 10 mila euro per conquistare il diritto a demolire il paesaggio. È il capitale necessario per costituire una piccola srl. E per accaparrarsi poi le concessioni e i milioni di finanziamento pubblico. Si possono vedere all'opera a Cagliari amministratori di società che a Napoli si occupano di noleggio di pedalò: in fondo si tratta sempre di fonti alternative

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