Silvia Guberti, il velo che unisce

HERAT (Afghanistan) - Un velo per abbattere il muro apparentemente insormontabile che separa la cultura islamica da quella occidentale. Il buon senso di una donna soldato italiana che porta a capire che per una "straniera" in cerca di un contatto diverso la comunità, indossare il velo poteva essere il mezzo per abbatere la barriera delle differenze e muovere un primo passo verso l'integrazione nella comunità. E' quanto si è verificato ad Herat, nella zona di controllo dell'esercito italiano, dove la tenente Silvia Guberti, 28 anni, ha indossato il velo per facilitare il suo lavoro a contatto con le donne del luogo. Guberti, componente di un team che porta avanti dinamiche relative alle donne afgane, insieme al caporal maggiore Laura Fortunato, 23 anni, e ad un'interprete afgana, Suraya Hashemi, 24 anni, di Herat, ha dato vita ad un riuscito esperimento. "Ho preso questa decisione appena arrivata qui ad aprile -dice a Repubblica la Guberti- dopo le prime uscite tra la gente. In molti casi mi sono accorta che erano le stesse donne ad avere difficoltà ad approcciarsi a me. Usando il velo le cose sono cambiate. Paradossalmente abbiamo minori difficoltà sia con le donne che con gli uomini che ci vedono con meno sospetto quando parliamo con le loro donne". LEGGI TUTTO

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