Una giornata da celebrare

ROMA - Ci cono giornate che ci appartengono perché ci ricordano le cose che contano. Quelle che danno valore alla vita e ci contraddistinguono. Ci sono giornate, come l’8 Marzo che non si festeggiano, si celebrano. Sono giornate della memoria di ciò che siamo state, per fare il punto sul dove siamo arrivate, per guardare ai progressi che sono stati fatti o, semplicemente, per constatare quanto e dove si sia tornate indietro. Come donne indissolubilmente legate al nostro ambiante come al nostro sociale, scegliamo anche -e soprattutto- giornate come l’8 Marzo, per non dimenticare tutte quelle donne ferite, e tutte quelle donne uccise dall’ignoranza, dalla gelosia, dalla possessività, dal rifiuto della ragione che troppo spesso caratterizzano i maschi. Più profondamente, per fare il punto sul dove siamo arrivate, si potrebbe partire dal condannare e sanzionare, fortemente tutti quei comportamenti maschili che paiono superficiali, che ci illudiamo siano solo occasionali, ma che in realtà alle donne troppo spesso non lasciano scampo. Oggi, quindi, siamo qui anche per ricordare e ricordarci quanto lontano siamo andate, e dove vogliamo ancora andare. Un grazie a tutte, oggi, per celebrare, per non dimenticare, e soprattutto per rilanciare la determinazione a costruite un futuro migliore.

© 2020 www.power-gender.org
Power&Gender Testata giornalistica online Gestione semplificata ai sensi del'Art. 3bis, Legge 103/2012 Direttrice responsabile: Eva Panitteri