Madri e figli: è la qualità della vita che fa la differenza


Siamo “alle spalle di Portogallo (15°), Spagna (16°) e Grecia (20°). Colpiscono in particolare in negativo i dati relativi alla condizione della donna e al suo ruolo o riconoscimento sociale nel nostro Paese. La percentuale delle donne sedute in parlamento per esempio è pari al 21%, e, benché aumentata di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, risulta inferiore rispetto a quella di paesi come l’Afganistan (28%), l’Angola (38%) o il Mozambico (39%). Lo stipendio medio delle donne non va oltre al 49% di quello degli uomini a parità di mansioni, tra i paesi sviluppati fanno peggio solo l’Austria (40%), il Giappone e Malta (45%), mentre invece 2 paesi su 3 registrano una percentuale superiore al 60%. Solo il 41% delle donne italiane utilizza i moderni metodi contraccettivi, una percentuale inferiore a quella di paesi come Botswana (42%), Zimbabwe (58%), ma anche Egitto (58%) e Tunisia (52%), e molto distante dall’82% della Norvegia”.


Dalla classifica di Save the Children, che analizza tra gli altri fattori anche l’istruzione, la condizione economica delle madri, e la salute complessiva del bimbo nei primi 3 anni di vita, si evidenzia che 1 bambino su 7 muore prima dei 5 anni mentre 1 su 3 soffre di malnutrizione. “La distanza abissale che separa le condizioni di donne e madri e dei loro figli tra il primo e l’ultimo paese della classifica ben rappresenta le enormi disparità esistenti tra i paesi più sviluppati del pianeta e quelli più poveri”. Per maggiori informazioni sul rapporto: http://www.savethechildren.it/IT/HomePage

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