Valerie Palme Wilson: dalla CIA al grande schermo

DONNE SPECIALI - L'ex agente della Cia Valerie Palme Wilson il 16 marzo ha deposto davanti al Congresso americano per dire la sua. Al centro del cosiddetto “Cia-gate” del 2003 (lo scandalo che coinvolse l'amministrazione Bush a riguardo delle armi di distruzione di massa mai trovate in Iraq), la Palme fu “smascherata” dal columnist Robert Novak su segnalazione di fonti interne all'amministrazione Bush. Le sue memorie forse presto in un film della Warner Bros.

Moglie dell'ambasciatore Wilson, autore di un editoriale sul New York Times che accusava l'amministrazione Bush di aver manipolato le informative degli 007 sulle armi di distruzione di massa possedute da Saddam Hussein per giustificare l'invasione in Iraq, Valerie Palme vide bruciarsi la copertura -si dice- per ritorsione. Fatto che ne mise a rischio la vita.

La Plame abbandonata la Cia nel 2005, ha fatto causa al vice presidente Dick Cheney, a Karl Rove (all'epoca vice capo di gabinetto della Casa Bianca) ed a Lewis Libby (ex capo di gabinetto di Dick Cheney) quest'ultimo anche sotto processo per aver depistato le indagini dell'FBI che cercavano di far luce su chi avesse bruciato l'identità della Plame.

Caso appassionante sul quale ha già messo gli occhi la macchina del cinema con la Warner Bros, già al lavoro -lo annuncia opportunamente la rivista Variety dal web il 1° marzo- per un film che si baserà sulle memorie della Plame tratte dal libro "Fair Game" previsto in uscita per la fine dell'anno...se riuscirà a ottenere il via libera dalla Cia!

 

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